gestione al guinzaglio
Per molti proprietari di cani la gestione al guinzaglio è¨ sempre un grande problema, che però viene spesso risolto usando sistemi forzati, come tenere il guinzaglio teso e tirando via il cane, tralasciando fuori il vero e proprio problema. Infatti spesso si vedono cani strattonati da una parte all’altra della strada senza venire veramente ascoltati e portati in giro come sacchi di patate, questo succede spesso con i cani di taglia piccola. la gestione al guinzaglio invece va insegnata fin da quando mettiamo il guinzaglio al cucciolo e nel modo più corretto o legato a collare fisso o alla pettorina. Molti pensano al guinzaglio come lo strumento per evitare problemi al cane e per controllarlo in ogni suo movimento. La passeggiata quindi da un momento tranquillo in compagnia diventa stressante e sia proprietario che cane sono in lotta per decidere sul da farsi.
I cani appena escono annusano, marcano, osservano l’ambiente per avere informazioni su cosa sta succedendo intorno a loro. Non bisognerebbe quindi trascinarli via, ma anzi permettere loro di annusare e persino assaggiare le cose a terra, anche se alcune cose come le feci possono sembrare schifose a noi. Bisogna ricordarsi che i cani vivono in modo diverso e soprattutto comunicano tra loro lasciando e ricevendo soprattutto odori, quindi lasciamoli studiare il terreno a modo loro. Interveniamo solo nel caso ci fosse un vero e proprio problema e in quel caso non tiriamo via il cane, ma cerchiamo di distrarlo. Infatti anche il cane legato al guinzaglio ascolterà la nostra voce se sotto c’è la giusta relazione . I cani ci comunicano molto anche al guinzaglio, proviamo a vedere ogni quanto girano la testa o gli occhi verso di noi, in questo modo ci controllano per avere informazioni su cosa vogliamo e cosa vogliamo fare. Se per esempio ci spostiamo o cambiamo direzione usiamo anche la postura del corpo e la voce, a quel punto non ci sarà più bisogno di tirare sempre il guinzaglio che servirà solo a dare una informazione più definita al cane.
Lo spazio delineato dal guinzaglio, quindi un cerchio con noi al centro e diametro della lunghezza del guinzaglio deve essere un luogo sicuro. Una zona dove il cane si sente ben accettato e al sicuro, per questo non bisognerebbe farci entrare estranei se non accolti da entrambi gli individui alle estremità del guinzaglio. Un problema diffuso è l’incontro con altri cani al guinzaglio premettendo che è sempre rischioso far incontrare due cani legati in quanto gli spazi e i movimenti di entrambi sono limitati. Una cosa che viene automatica è il tirare via il cane trascinandolo verso di noi o lontano dal problema. Questo però causa uno scambio di informazioni sbagliate in quanto il cane tirato via percepisce il dolore degli strattoni e li assocerà alla vista di altri cani creando futuri problemi nelle interazioni. Se si vuole evitare l’incontro spostiamoci con calma, attraversando la strada e parlando al cane che a quel punto ci seguirà sempre alla vista di un problema. Ricordiamoci sempre di vedere le reazioni e segnali del nostro cane per vedere se è interessato o no ad incontrare quel cane per prendere poi decisioni giuste e non affrettate.
Nella gestione al guinzaglio quindi la cosa importante, come nel resto in tutte le situazioni rimane sempre la giusta comunicazione e relazione col cane. Se diamo e riceviamo informazioni giuste il guinzaglio sarà solo un prolungamento del nostro braccio e quindi un aiuto in più, ma non uno strumento da usare al posto della comunicazione. Servirà soprattutto in momenti di difficoltà per aiutare il nostro amico ad affrontare le situazioni facendogli sentire la nostra presenza.
Se il cane tira cerchiamo di capire perchè e come risolvere lo stato di stress per far si che il cane si comporti nello stesso modo che sia legato o no. Spesso bastano pochi esercizi seguiti da un bravo educatore per aumentare le competenze e far si che le passeggiate tornino ad essere piacevoli. Insomma il problema del tirare al guinzaglio è molto diffuso, ma spesso facilmente risolvibile bisogna solo avere pazienza e capire al meglio il nostro cane magari facendoci aiutare da un esperto.
Posted on: 13 Novembre 2015, by : Marta Treves