Month: gennaio 2016
il gioco: uno strumento per divertirsi e migliorare il nostro rapporto col cane.
Fin da quando sono cuccioli tutti i cani giocano e soprattutto il gioco è uno strumento utilissimo per migliorare vari aspetti di una relazione quali la competizione gestita da una collaborazione tra i due individui. I cuccioli crescendo imparano, attraverso il gioco, a relazionarsi con altri individui gestendo la  propria forza fisica ed altrui, ad esplorare l’ambiente ed a cacciare. Per il cane il gioco è utile per fare attività fisica, controllare i propri comportamenti predatori tipici della specie, controllarsi in presenza di stimoli e collaborare attraverso comportamenti appropriati. Per il proprietario il gioco è un ottimo modo per divertirsi, gestire il cane in presenza di stimoli e capire al meglio alcuni comportamenti naturali del cane. Il gioco è tra cane e proprietario è quindi un’ottima occasione per rinsaldare il rapporto tra i due divertendosi ed imparando.
La base del gioco è la predazione caratteristica che tutti i cani hanno ed è il motivo per cui tutti i cani di ogni razza, taglia e tipologia può giocare. Inoltre la predazione per il cane è divertente, eccitante e può essere usato anche come sfogo dallo stress.
Ovviamente ci sono cani che hanno una maggiore motivazione al gioco data dalla razza, dal fatto che hanno giocato fin da cuccioli o semplicemente perché sono più motivati come individui. Alcuni cani adulti smettono di giocare, ma non per questo non si può provare a giocare con cani che non l’hanno mai fatto, spesso è facile trovare un modo per farlo divertire. Un esempio è il gioco che sono riuscita a creare io con Charlie, la mia meticcia di sei anni che non aveva mai giocato prima di stare con me. Con lei ho iniziato a muovere e tirare legnetti e oggetti vari in modo che lei li “predasse”. Quando lei prendeva l’oggetto lasciavo che lo mordesse e tenesse in modo da farla sentire bene e soddisfatta.  In questo modo ho innescato un gioco del tipo: troviamo un legnetto,me lo lanci io lo prendo e lo uccido. Ora in alcuni momenti ci divertiamo a cercare legnetti in giro e lanciarli in modo che lei si diverta a recuperarli e mangiucchiarli. Non so se arriveremo mai al riporto, ma per me l’importante è che lei si diverta (e pure io) e che riusciamo a condividere quel momento noi due.
Le tipologia di gioco sono principalmente due: il gioco sociale per esempio il tira e molla con la treccia, oppure giochi di predazione come il rincorrere una pallina. Nel tira e molla bisogna stare attenti a non innescare un alto livello di competizione, ma un rapporto di condivisione. Il cane può avere l’oggetto e decidere se in quel momento vuole condividerlo con noi o no. Quando lasciamo l’oggetto il cane può ridarcelo per lottare di nuovo o tenerselo per un po. Nel gioco di predazione spesso e difficile farsi riportare l’oggetto dal cane, ci sono diversi metodi per poter sviluppare il riporto in base al cane. La cosa importante è non voler mai avere un controllo sull’oggetto per evitare appunto un’alta competizione che porterebbe il cane  a reagire in uno stato emotivo negativo e non con le proprie competenze sociali. I cani sono più veloci di noi quindi è inutile rincorrerli e strappare le cose di bocca.
Per evitare una totale dipendenza dal gioco è meglio alternare momenti di gioco a momenti di relax o di esplorazione ambientale se per esempio siamo fuori. Quando usciamo lasciamo che il cane esplori in giro, socializzi (se vuole) e se poi possiamo proporre una sessione di gioco che potrà essere interrotta in qualunque momento sia da noi che dal cane. Soprattutto, è importante chiedere ed obbligare il cane a giocare in presenza di stimoli che lo preoccupano o che gli interessano. Il gioco deve essere un momento divertente e non una forzatura usata per evitare che il cane faccia dell’altro come socializzare e/o esplorare in giro. Se il cane in quel momento non vuole giocare chiediamoci perchè e cosa gli impedisce di farlo. Il gioco può essere un aiuto in alcuni casi isolando il cane dai problemi come per esempio la presenza di altri cani, ma non deve essere forzato. La cosa importante è ascoltare il cane e vedere se in quel momento si sta veramente divertendo o no.
Un problema che spesso si ha è il fermare la sessione di gioco, molti distraggono il cane e mettono via l’oggetto, oppure lo tolgono dalla bocca. Questi atteggiamenti però portano a forte stress da parte del cane e innescano, spesso, reazioni eccessive come cercare sempre l’oggetto o non riuscire a staccarsi dal gioco con la mente. Invece, è importante l’uso di segnali giusti per far capire al cane che si sta iniziando o finendo un gioco. I segnali, insieme anche a comportamenti che possiamo insegnare, vengono introdotti man mano che il cane impara a giocare e che il rapporto si rinforza. Il cane crescendo impara ad autocontrollarsi e fidarsi del proprietario in modo da capire se in quel momento è possibile giocare o no.
L’uso di giochi può essere utile, anche per far divertire il cane in casa e in momenti di “solitudine” e di svago individuale. Per questo è importante lasciare i giochi a disposizione del cane, in modo che anche se noi non possiamo giocare almeno lui possa svagarsi un po. Soprattutto i cuccioli dovrebbero avere sempre a disposizione qualcosa da mordere e con cui giocare.
Il gioco è importante nella crescita del cucciolo ed è un ottimo momento di svago e divertimento anche nella vita del cane adulto. Ci sono molti modi per giocare l’importante è sempre usare i comportamenti giusti e dare le giuste informazioni cambiando atteggiamento in base alla risposta dell’altro. Giocando cane e proprietario potranno imparare a capirsi di più e condividere un bellissimo momento e anche delle risorse usate per divertirsi.Â