cani e la quarantena
Quest’anno è stato molto difficile per tutti, è cambiata la nostra vita, il modo di vedere gli altri e di vivere in generale. Ho potuto vedere qualche cambiamento nel mio lavoro perchè come conseguenza anche i nostri amici a quattro zampe hanno subito dei cambiamenti spesso non da trascurare.
Innanzitutto molte persone hanno scelto di adottare o prendere un cane per sentirsi meno soli e per avere uno svago in più nelle lunghe giornate a casa. Mi è capitato anche di sentire famiglie prendere un cane per i figli come se dovesse essere uno sfogo non potendo vedere amici e compagni di scuola. Prendere un cane è una responsabilità di tutta la famiglia, ma soprattutto degli adulti che va pesata molto. Un cane ha una vita più o meno lunga ed è un impegno più o meno grande a seconda dell’individuo. Prima di decidere bisogna valutare cosa faremo una volta tornati alla normalità in quanto il cane non può essere messo via in un armadio. Quindi non facciamo prendere dallo sconforto del momento per decidere d’impulso, ma prendiamo tempo e magari chiediamo consiglio.
Vediamo però in dettaglio alcuni problemi che ho riscontrato in questo anno cosi particolare:
I cuccioli presi durante il lockdown hanno subito una mancanza di socializzazione secondaria andando ad avere paura di persone, cani ed ambienti esterni. Non potendo uscire molto da casa sono stati tenuti lontano dagli stimoli e non hanno potuto conoscere il mondo fuori. Questo ha fatto si che superata l’età della conoscenza molto cani sono diventati adolescenti irrequieti, stressati e poco abituati a socializzare con persone e altri individui. In molto casi si riesce a recuperare poi il tempo perso, ma ricordiamoci sempre che è importante far fare ai cuccioli esperienze giuste. Stando ovviamente attenti alle regole imposte, ma fare piccoli giretti, cercare di far incontrare i cani con quello che fa parte del mondo esterno è fondamentale. É molto importante insegnare piccoli giochi e attività fin da subito in modo da sfogare la loro energia, non potendolo fare con lunghe passeggiate. I cuccioli cresciuti durante la quarantena avranno bisogno di un po’ più di tempo per conoscere fuori, ma appena possibile è meglio lavorarci con le giuste cautele. Evitando noi di socializzare per paura del contagio anche molti cani hanno iniziato ad evitarsi andando a essere irrequieti negli incontri. Evitiamo di mettere sotto stress il nostro cane se sta socializzando nel modo giusto in modo da dare almeno, a loro la possibilirtà di farlo.
Un altro problema che ho riscontrato è quello del non sapere gestire la solitudine. Per mesi siamo stati chiusi in casa, sempre presenti con il nostro cane. Poi appena hanno riaperto uffici e negozi i nostri cani hanno dovuto abituarsi di punto in bianco a stare da soli. Per il cane non è naturale stare da soli e soprattutto è una cosa che va insegnata gradualmente. Fin da subito, dopo aver fatto un po di attività lasciamolo solo anche per poco tempo, all’inizio bastano anche dieci minuti. Senza stare tanto a creare l’occasione possiamo uscire semplicemente per portare giù la spazzatura e aspettare un paio di minuti prima di salire. Cerchiamo di non metterci troppa ansia o attenzione né all’uscita né al rientro in modo che sembri una cosa normale. In casa guardiamo anche che il cane non ci segua in modo insistente se ci spostiamo in un’altra stanza. Facciamo in modo che si rilassi o riesca a fare attività da solo magari dandogli qualche cosa da sgranocchiare o giochi come il kong. È importante lavorare sull’autocontrollo e la gestione delle attività in modo che il cane sappia gestirsi in autonomia nel momento che si trova solo. Ovviamente è sempre meglio non lasciarlo da subito per troppo tempo e nel caso chiedere un supporto ad un dog sitter o asilo per cani.
La fretta di avere un compagno in questo periodo cosi difficile ha portato spesso a trovare soluzioni frettolose. Molti cani adottati sono stati presi senza la giusta pratica di adozione spinti anche dalla necessità di alcune associazioni di dare via i cani in un momento complicato. Le associazioni hanno spinto le adozioni per paura di non riuscire a mantenere i cani per una diminuzione degli aiuti ricevuti. Questo ha incentivato un incremento di adozioni senza controlli e senza le giuste valutazioni. Inoltre noi educatori eravamo limitati negli spostamenti e non potevamo aiutare i cani in difficoltà. Molti cani arrivati dal sud sono rimasti chiusi in casa per mesi senza aiuti perchè nessun educatore poteva andare ad aiutare le famiglie adottive. Questo ha causato un incremento delle problematiche comportamentali.
Questi sono solo alcuni problemi venuti fuori da questo anno di pandemia. Il mio consiglio è quello di non sottovalutare i cambiamenti che ci sono stati imposti. Come noi abbiamo dovuto cambiare la nostra vita anche i nostri cani hanno dovuto fare degli sforzi. Cercate di capire se i vostri cani stando vivendo questo periodo in modo tranquillo o se sentono anche loro lo stress. Quando torneremo alla vita di prima non stravolgete tutto, ma cercate di fare le cose gradualmente in modo da dare tempo al cane di adattarsi alle novità. Chiedete sempre un consiglio ad un esperto che vi dirà come scegliere al meglio.
Posted on: 22 Marzo 2021, by : Marta Treves