Author: Marta Treves

pensione per cani: si o no? come sceglierla?

Sarebbe bello poter portare il nostro amico a quattro zampe sempre con noi, ma non sempre è possibile o perchè le strutture lo vietano o perchè la vacanza che scegliamo non è idonea per un cane.  Per esempio se puntiamo a stare in spiaggia tutto il giorno per il cane è una situazione pesante e faticosa. Se non si può contare su famiglia o amici bisogna appoggiarsi ad una pensione vicina o lontana da casa non importa l’importante è che sia quelle giusta!

Oggi molti fanno pensione casalinga, ovvero i cani vengono tenuti in casa della proprietaria con altri cani e vivono la vita di casa. Questo può  sembrare molto bello, soprattutto per cani abituati a vivere in compagnia, ma valutiamo sempre la situazione e scegliamo in base alle esigenze del nostro amico. La pensione casalinga può essere stressante in quanto il cane deve adattarsi a tutta una nuova routine, a volte più complicato che stare in un box.

inoltre la pensione casalinga per determinate tipologia di cani può non essere la migliore scelta soprattutto se ci sono altri cani. infatti alcuni cani hanno più difficoltà a stare in presenza di altri cani con cui condividere spazi e tempi.

Ecco quindi qualche consiglio in breve:

-che sia casalinga o pensione standard facciamo sempre delle prove di almeno una notte in modo da vedere se il nostro cane si adatta alla nuova situazione e non da segni di forte stress. Se quando torniamo a casa il cane è stanco, fiacco, presenta problemi fisici e ferite vuol dire che non è stato bene. In più se quando torniamo alla struttura la volta successiva da segni di fastidio vuol dire che non ha un bel ricordo.

-Abituiamolo fin da cucciolo alla pensione, portandolo un paio di volte,  in modo che non sia una sorpresa, ma sappia gia dove sta andando e cosa succederà . Se non è mai stato abituato facciamo una conoscenza graduale facendo piccole prove e non arriviamo all’ultimo minuto sbattendo il cane in una pensione qualsiasi perchè non ci sono piu posti liberi. la scelta all’ultimo minuto porta sempre situazioni negative per voi ed il cane, oggi ci sono tante strutture basta informarsi bene.

-scegliamo la pensione non in base alla comodità, ma in base a cosa piace al nostro cane e alle sue esigenze. Controlliamo quali servizio offrono e descriviamo al meglio le esigenze del nostro amico.

-In pensione facciamo dei controlli, i box devono essere sicuri e puliti. I cani devono avere zone coperte, acqua sempre disponibile e devono poter stare tranquilli. Alcune pensioni tengono piu cani insieme, chiediamo sempre come vengono gestiti i cani.

-Almeno una volta al giorno i cani devono poter uscire e se possibile socializzare o divertirsi. Chiedete chi si occuperà  del vostro cane e controllate che siano professionali.

-Aspettatevi che vi sia chiesto il libretto sanitario del vostro cane e tutti i documenti necessari per qualsiasi evenienza.

-se è una pensione casalinga chiedete come vengono gestiti i cani, in termini di uscite e di gestione dei pasti e degli spazi comuni.

-chiedete consigli ai veterinari, educatori, amici e parenti è sempre utile avere un parere in più che in meno.

I cani non mentono per cui ascoltate cosa vi dice il vostro cane quando tornate a prenderlo o se lo lasciate più volte in pensione, se è agitato e stressato chiedetevi perchè.  La pensione può essere una bellissima vacanza per il cane e se starà bene starete meglio anche voi. Trovare il posto giusto è facile, basta farlo per tempo e soprattutto meglio che abbandonare il cane in un posto qualsiasi o peggio per strada.

Io faccio pensione casalinga con prima un inserimento graduale più o meno lungo in base al cane. I cani vengono tenuti in casa e portati fuori 4 volte al giorno oltre ad avere un piccolo spazio esterno. Da me saranno coccolati e viziati tenendo conto delle loro necessità.

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Perchè il mio cane tira?

Ogni volta che esci il tuo cane ti trascina via al guinzaglio, sembra voler scegliere lui dove andare senza ascoltarti?

Vorresti fare una rilassante passeggiata col tuo amico a quattro zampe ma non appena agganci il guinzaglio lui si trasforma in un trattore privo di ogni controllo?

Tralasciando il problema “non mi va che faccia ciò che vuole”, un cane da tiro può essere anche pericoloso, per se stesso e per gli altri. Vediamo dunque come sistemare questo problema.

Fin da cuccioli i cani hanno bisogno di fare esperienze ed esplorare il mondo che li circonda, evitiamo di bloccarli appena si spostano da noi e mettono giù il naso, lasciamoli andare. Piuttosto che trascinarli via usiamo qualcosa, tipo dei bocconi, per richiamare la loro attenzione. Abituiamoli da subito al richiamo e alterniamo momenti di libertà a momenti di camminata al guinzaglio in modo che si abituino subito alle due alternative.

Alcuni punti importanti:

Primo Principio fondamentale della Tiro – Dinamica: Tira perché glielo abbiamo concesso. Di certo non volontariamente, ma non correggere il suo comportamento errato, fa sì che lui trovi sempre più giusto farlo, per la gioia delle nostre braccia!

Se il cane tira per tutto il tragitto, potrebbe essere che lo portiamo sempre in quel posto e quindi lui si aspetta di fare il solito giro e sentire i soliti odori. Anche i cani si annoiano e soprattutto tendono a diventare ripetitivi se non vengono stimolati. Per chi vive in città può essere difficile, ma cambiamo strada spesso e cerchiamo di arricchire le passeggiate con delle novità. Un po’ come cambiare strada per andare in ufficio.

Secondo principio della Tiro-Dinamica: se serve allo scopo, tiro.

Da adulti è fondamentale intrattenere pubbliche relazioni e controllare il mondo circostante.

E che sia giovane o anziano, se è a disagio, se ha dolore oppure paura, il tirare può essere una via per fuggire.

 

Proviamo a mettere al cane sia un collare fisso che una pettorina (meglio ad H) e vediamo cosa tollera di più. Sarebbe meglio che lui si abituasse ad entrambe, ma magari ha una preferenza.

Alcuni consigli pratici:

  • Appena il cane tira fermiamoci e ripartiamo appena lui si calma e ci mostra un minimo di attenzione. Non camminiamo finché lui non tira, e appena ricomincia ci blocchiamo. Possiamo anche cambiare direzione spesso in modo che lui non prenda sempre l’iniziativa.
  • Se tira verso qualcosa, fermiamoci, aspettiamo e cambiamo tragitto per arrivarci in modo che il cane ci metta più tempo e ci arrivi con calma insieme a noi.
  • Non tradiamo la fiducia del cane per noi portandolo in posti pericolosi o dove il cane si sente a disagio.
  • Evitiamo di far incontrare cani al guinzaglio perché vengono a mancare importanti comportamenti di comunicazione tra cani.
  • Ricordiamoci sempre che ogni volta che noi tiriamo il cane farà lo stesso.
  • Permettiamogli di esplorare: a nessuno piace far le cose di fretta o vedersi portar via di mano il telefono mentre si sta navigando. Il mondo è un social network, il naso del cucciolo è il suo cellulare. Lasciamolo annusare, fermarsi, esplorare. Sarà molto più soddisfatto!
  • Distrazioni: se dobbiamo allontanarlo da un punto, usiamo dei premi per distrarlo e farlo venire da noi. Se lo trasciniamo, farà lo stesso con noi.
  • Passeggiamo con lui:non ignoriamolo, ma creiamo novità. Nuovi percorsi, nuove attività mentre siamo fuori. Combattiamo la noia!
  • Insegniamogli il richiamo:utile per permettere corse in libertà alternate a passeggiate al guinzaglio.
  • Non tradiamo la sua fiducia: evitiamo luoghi dove possa sentirsi a disagio e collari che facciano male.

 

Ed infine, ricordiamoci sempre che nessuno meglio di un maestro può aiutarci a comprendere ad educare il nostro amico.

Quindi, senza timore, mano al telefono e chiamiamo un educatore qualificato: con pochi esercizi saprà rendere speciali le nostre passeggiate!

Questo articolo è stato scritto in collaborazione con l’associazione rescuebau. per informazioni www.rescuebau.it

io e angie al guinzaglio 2 io e angie al guinzaglio

Cos’è la calma?

Spesso sento parlare di dover insegnare la calma ai cani durante i corsi di educazione oppure semplicemente durante la vita del cane. Ma si può veramente insegnare ad un cane ad essere calmo?

la definizione di calma del vocabolario treccani cita: “Tranquillità  dell’animo, stato di lucidità  mentale, controllo dei nervi.  Quindi per l’uomo vuol dire essere in uno stato d’animo che ci permetta di essere in grado di controllare il nostro stato mentale ed emotivo e poter agire in modo corretto. Potremmo dire che nei cani la calma sia una cosa simile e quindi quando si trovano in una situazione in cui riescono a controllare i loro stati emotivi, mentali e fisici per fare delle scelte corrette e non correre rischi di trovarsi in situazioni sbagliate o negative.

Durante la nostra vita nessuno ci insegna ad essere calmi, ci insegnano, tramite diverse strade a controllarci e vivere il più serenamente possibile. Fin da piccoli iniziamo a capire quali sono i comportamenti ed atteggiamenti migliori per arrivare al nostro scopo senza causare problemi ne a noi stessi ne ad altri. I cani sono simili, infatti durante le loro esperienze sia con le persone che con i loro simili imparano a gestire meglio le loro emozioni e il loro fisico. I cani utilizzano comportamenti diversi dai nostri durante la loro vita, quindi, anche la calma che poi non è una cosa fisica e visibile, ma si avvicina di più ad un sentimento non può essere direttamente insegnata.

La calma è una cosa individuale infatti ci sono persone che possono essere calme in una certa situazione mentre altri no, lo stesso nei cani. Per me è quindi sbagliato insegnare la calma chiedendo al cane determinati esercizi (guardarci, stare seduti) in diverse situazioni, se il cane non è in gradi per vari motivi di farlo.  Chiedere ad un cane di sedersi o di fare qualcosa in presenza di stimoli forti senza un percorso idoneo per me è costrizione.  Sarebbe quindi meglio dare ai proprietari e ai cani degli strumenti veri e propri per superare tutti i problemi che si possono riscontrare nella vita insieme. Tramite l’apprendimento per esempio si aumenta la capacità  di autocontrollo del cane che impara a gestire i propri stati emotivi e mentali. Aumentare le competenze del cane facendogli fare esperienze positive insieme possono migliorare molto la risposta nel cane durante la gestione quotidiana. Visto che lo stato di calma è impossibile da definire si può parlare di benessere, di capacità  di gestire le proprie emozioni ed il proprio fisico per stare meglio. Ma insegnare ad un cucciolo la calma mentre si gioca è per me una cosa difficile da definire e da chiedere. Se chiediamo ad un cane di sedersi, con del cibo o un gioco in mano, quando è agitato non lo stiamo calmando, ma lo stiamo distraendo dallo stimolo usando un’esca.

Facendo quindi un percorso di educazione facendo fare diverse esperienze al cane, introducendo lavori sull’apprendimento, il gioco, l’autocontrollo e molto altro facciamo si che sia il cane a decidere come muoversi per arrivare allo scopo dandogli dei veri e propri strumenti. Ma la calma non sarà  mai una cosa da insegnare direttamente in quanto ogni cane si comporta in modo diverso. Meglio parlare di benessere e eccitazione per valutare lo stato d’animo generale del cane in diverse situazioni e controllarlo dando a lui la scelta di come comportarsi.  Inserire dei momenti di relax è molto utile, fare delle pause durante le lezioni o le passeggiate serve per far capire al cane di rallentare e ragionare in modo da avere il controllo del proprio stato d’animo. Ma non cadete nell’errore di chiedere al cane di sedersi senza che sia realmente in grado di farlo.

I cani hanno comunque dei segnali calmanti che usano tra loro, e che può essere utile conoscere per sapere come sta il nostro amico in un dato momento. Bisogna stare attenti a guardare l’insieme dei comportamenti messi in atto e ricordarsi che ogni situazione e diversa. Per saperne di più consiglio la lettura del libro: Turid Rugass “l’intesa con il cane. i segnali calmanti”.

Dogsitter petsitter milano

la figura del dog sitter: qual’è e la sua importanza.

Oggi nelle nostre città ci sono sempre più cani, ma abbiamo meno tempo per occuparcene e per stare con loro in quanto gli impegni della vita moderna ci tengono occupati per la gran parte della giornata. Un cane che fa una vita “normale” dovrebbe fare in media, durante tutta la giornata, almeno 4 ore di attività che includono sia le esigenze primarie come mangiare che attività più come giocare e fare passeggiate.

Durante la settimana non sempre si ha abbastanza tempo per soddisfare i bisogni del proprio amico e quindi ci si fa aiutare da un dog sitter, cioè una persona che si occuperà del cane in vostra assenza. Non ci sono delle vere e proprie regole e spesso ai proprietari basta che il cane venga portato fuori a fare i bisogni in modo che non li faccia in casa, e quindi guardano solo che vengano soddisfatti i bisogni primari del cane. Non essendoci regole sulla figura del dog sitter possiamo quindi averne diverse tipologie e quindi avere diversi servizi proposti e ovviamente diversi prezzi. Non fermiamoci però a guardare la quantità (i dog sitter spesso calcolano il prezzo ad ore), ma anche la qualità del lavoro svolto. Spesso i proprietari chiedono di far uscire il cane per un’ora, ma chiediamo sempre cosa viene fatto in quell’ora.

Essere portato un ‘ora al parco, con la persona al telefono non da nessun beneficio al cane in quanto si stuferà presto della situazione e sarà per lui come stare a casa. Informate il dog sitter su cosa piace al cane, se gioca, se sta bene con altri cani, in modo che lui possa variare le attività durante il suo tempo. Un buon dog sitter è una persona che ha esperienza e ha studiato i cani in modo da poter offrire diverse attività oltre alla passeggiata come qualche gioco o piccola ricerca di cibo. Spesso si vedono foto come quella sotto con una persona con tanti cani insieme, ma controlliamo che i cani stiano veramente bene e non sembrino soldatini che camminano e basta. Va bene portare più cani insieme, ma bisogna gestirli tutti e soprattutto ognuno deve stare bene con gli altri e ricevere le stesse attenzioni. In quell’ora il vostro amico deve divertirsi e stare bene in presenza della persona che se ne occupa, questo vuol dire che deve fare tutte le attività che lo stimolano e soddisfano.

I cani non parlano e non possono raccontarci cosa hanno fatto durante la giornata, ma se conosciamo bene il nostro cane possiamo vedere se riscontra dei benefici o no durante le uscite. Inoltre possiamo chiedere foto e video fatti mentre sono fuori e chiedete sempre ai dog sitter cosa hanno fatto. Ogni tot chiedete un colloquio, se non vedete la persona regolarmente, in modo da vedere le reazioni del cane in presenza del dog sitter. Se le attività sono positive il cane sarà festoso e mostrerà comportamenti positivi nei confronti della persona al contrario se il cane si atteggia negativamente vuol dire che c’è un problema. Ogni tanto poi aspettiamo il cane a casa per vedere anche la reazione al suo rientro.

Se abbiamo cani con bisogni particolari chiediamo anche aiuto ad un educatore per vedere cos’è meglio per lui. Ricordiamoci sempre che per fare stare bene il cane non basta farlo correre, ma dargli tutti gli stimoli e esperienze di cui ha bisogno. Questo anche nell’ora che passano insieme a quella che all’inizio è un estraneo, ma che poi deve diventare un compagno di avventure e uno zio o zia con cui stare bene.

La regola è non fermarsi a chiedere il prezzo ed il tempo che un dog sitter può offrivi, ma vedere se le attività che offre e come esse vengano svolte possano andare bene per il vostro cane. Io per esempio oltre alla passeggiata propongo al cane diverse attività da fare tra cui il gioco e piccole ricerche di cibo, oppure semplicemente qualche coccola.

dog-sitter

Attività al campo da gennaio 2017.

Eccoci qua pronti per ricominciare con tante nuove attività!

.Le date sono:

29/01-Apprendimento e ricerca olfattiva in campo di oggetti e cibo.

12/2- Ricerca olfattiva in campo aumentando le difficoltà e tipologie  e introduzione al gioco.

26/02- Attivazione mentale con l’educatrice Ilenia Quagliato.

12/3- Ricerca olfattiva con piste

26/03_ introduzione alla gestione del cane al guinzaglio con passeggiata di gruppo finale.

Le attività avranno luogo al nostro campo ad Abbiategrasso dalle ore 14.00, per ogni giornata portarsi dietro dei bocconi come premi, giochi e tutto ciò che usate di solito col vostro cane. Maggiori informazioni verranno date prima della data. Sono ammessi tutti i cani di ogni età a partire dai due mesi, nelle aree comuni è necessario tenerli al guinzaglio.

Per prenotarsi scrivere una mail a martatreves@dogandcity.it

Vi aspettiamo numerosi!
Volantino retro

Attività da gennaio 2017

Prima di augurarvi un buon natale e feste, vi ricordo che da gennaio 2017 inizieranno le attività di gruppo. Ci sarà una sabato al mese dedicato alla ricerca olfattiva e un sabato dedicato a attività al campo. A breve uscirà il calendario con le date. La prenotazione va fatta entro il lunedi della settimana stessa.

_Nuovo Volantino f-r Volantino retro

attività al campo 4 dicembre 2016

Il 4 dicembre ci sarà il secondo incontro al nostro campo, faremo una giornata con varie attività tra cui mobility ( aumentando le difficoltà per i più preparati), apprendimento (con novità), ricerca olfattiva e tanto altro. Le attività proposte verrano poi sviluppate nel corso dell’prossimo anno.

Per iscriversi mandare una mail a martatreves@dogandcity.it entro lunedi 28 novembre.

 

perchè prendere un cane, e perchè il cane ha scelto noi?

L’altro giorno un amico e collega mi ha detto ” è strano come i cani scelgano e sono in grado di comunicare meglio con noi umani, che siamo appartenenti ad un’altra specie che tra loro, ma perchè lo fanno? se io dovessi interagire con una specie diversa, che non mi capisce e non comunica come me io mi stuferei e cercherei di meglio.

” Ma allora perchè i cani più di 5mila anni fa hanno scelto l’uomo? e perchè dopo tutto sto tempo sono ancora qua vicino a noi nei nostri salotti e ci seguono ovunque? ma soprattutto perchè per la maggior parte del tempo scelgono di passare la loro vita con specie diverse dalla loro?

Togliendo la parte storica sulla domesticazione del lupo che ha dato vita alla specie canis lupus domesticus e a tutti i passaggi che hanno portato alla formazione delle diverse razze ed al vasto mondo canino guardiamo la realtà di oggi. La gente compra o prende cani per i più svariati motivi ognuno con vantaggi e svantaggi per entrambi. La compagnia di un cane è senza dubbio fantastica, ed è uno dei principali motivi per cui si prende un cane, ( o comunque il motivo principale di questo articolo) ma siamo sempre sicuri che sia corrisposta? Spesso non ci rendiamo conto, ma chiediamo la presenza del cane durante la giornata per brevi periodi e solo quando la desideriamo noi. Se stiamo lavorando o siamo indaffarati il cane non deve disturbarci, deve stare li nella cuccia a dormire. Se usciamo spesso  lo facciamo per poco tempo, lasciando il cane da solo e senza condividere nulla durante la passeggiata stando li aspettando che faccia pipi. Se poi, come succede fin troppo spesso, non abbiamo fiducia nel cane lo teniamo sempre al guinzaglio senza permettergli di correre libero. Se ci sono altri cani lo costringiamo ad interagire quando magari lui è contento di stare con noi, e vorrebbe divertirsi un pò con l’individuo con cui passa la maggior parte della sua vita. Oppure lo portiamo via pensando possa farsi o fare del male e non facendogli fare tutte le esperienze che dovrebbe fare per crescere.

Insomma da quando il cane entra nelle nostre vite è sottoposto ad una serie di ordini che gli vengono imposti senza ricevere molto in cambio, perchè non basta una cuccia calda e un pasto buono per un cane. Ma se hanno scelto noi come compagni di vita è perchè vorrebbero condividere il più possibile col loro compagno umano imparando da lui molto di più di quanto imparino dai loro simili. In compenso sarebbe giusto e forse obbligatorio da parte nostra dare loro il tempo di imparare, crescere e vivere per entrare a far parte della nostra vita come compagni fedeli e leali al 100%. Quando prendiamo un cane dosiamo sempre il tempo che possiamo dargli, e soprattutto quando siamo con loro dobbiamo esserci al 100% perchè se loro scelgono noi e non i loro conspecifici ci sarà un motivo. Non diamo tutto per scontato, ma impariamo a conoscere il cane in tutti i loro aspetti positivi e negativi come loro hanno fatto in tutti questi anni rimanendo al nostro fianco. Cresciamo e viviamo insieme a loro e non facciamoli diventare oggetti per farsi vedere o da far vedere.

Dogsitter petsitter milano
Charlie a riposo

l’inquinamento acustico

 

Domani, giovedi 28 ottobre saremo ospiti alla giornata Sound  & the city organizzata dall’università di Torino, per parlare di “inquinamento acustico e la comunicazione animale”. Ecco un riassunto sulla mia presentazione, dove parlo anche di come l’inquinamento acustico influisce la vita dei nostri amici a quattro zampe.

Com’è noto l’inquinamento acustico causa problemi di diverso tipo sia nell’uomo che negli animali. In questi ultimi influenzando sui comportamenti naturali tra cui: la comunicazione, la riproduzione e sviluppo della popolazione, la caccia e nutrizione e la ricerca di luoghi di riparo. Vediamo come vengono modificati questi comportamenti negli animali selvatici che vengono a trovarsi in ambienti antropici.

Alcuni studi hanno evidenziato che in molte specie, come alcuni uccelli e nelle rane, il tasso di riproduzione è diminuito. Questo perché i maschi durante il corteggiamento vocalizzano per competere durante la scelta del partner da parte delle femmine. La presenza di rumori di disturbo non permette una scelta accurata e soprattutto la ricerca e il ritrovamento del maschio. Inoltre i maschi, per farsi sentire aumentano il volume delle loro vocalizzazioni emettendo suoni meno piacevoli e quindi le femmine hanno meno scelta e formando meno coppie riproduttive.

Alcune specie animali, come pipistrelli e gufi, hanno sviluppato un udito molto sensibile per cacciare in zone molto tranquille o periodi di maggior silenzio come le ore notturne.

In ambienti disturbati la caccia è più difficile e meno proficua in quanto i rumori delle prede vengono coperte da diverse fonti. Inoltre alcuni rumori possono confondere prede e predatori che non riconoscono la fonte come un pericolo. Oppure può succedere che una fonte di rumore può essere scambiata per una fonte di cibo confondendo gli animali durante la ricerca di cibo.

Questo succede anche in ambienti marini dove le navi confondono balene e altre specie marine, che non riescono ad orientarsi in modo corretto durante la navigazione.

La ricerca di spazi tranquilli sta spostando molte specie animali lontano dal loro habitat di origine modificando gli equilibri naturali e diminuendo la biodiversità nelle zone adiacenti ai centri urbani. Per gli animali è molto importante avere momenti di totale riposo lontano dallo stress per recuperare le energie disperse.

Inoltre un posto sicuro è importante durante la riproduzione e o sviluppo dei cuccioli per permettere la crescita di individui sani e forti.

Rumori improvvisi, come il passaggio di moto o i fuochi d’artificio creano forti picchi di stress che non permettono la normale crescita di un individuo e facendo si che ci sia sempre un livello di allerta molto alto tra le specie. Gli animali possono arrivare ad abituarsi a rumori costanti, come il traffico veicolare, ma è difficile che si abituino a rumori improvvisi in quanto la fonte è per loro ignota.

Passiamo ora a parlare di cani che nella loro evoluzione e selezione umana si sono adattati a molti aspetti antropici vivendo in ambienti più o meno naturali.

Per i cani che vivono con noi in casa, in ambienti più esposti e che quindi si sono abituati ai rumori di sottofondo i problemi sono simili ai nostri contando che loro hanno un sistema uditivo più sviluppato ed arrivano a sentire rumori ben più lontani e forti. Molti cani hanno più paura per i rumori improvvisi come il passaggio delle moto con motori più potenti, fuochi d’artificio e petardi. C’è quindi un aumento delle paure e  crisi di panico dovuto a rumori non naturali e di cui non riconoscono la fonte. Questi momenti di panico, soprattutto se non controllati e se non c’è un supporto del proprietario aumentano lo stress del cane e possono portare alla nascita di comportamenti pericolosi come la fuga, l’autolesione o l’aumento dell’aggressività intra ed interspecifica che possono nuocere il cane o chi gli sta intorno.  Inoltre una non consapevolezza del proprietario su come agire per aiutare il cane in questi momenti di panico può portare ad una perdita di fiducia del cane e una sbagliata crescita dell’individuo.

Un altro elemento di disturbo è l’abbaio continuo di cani che vengono lasciati incustoditi per esempio in giardino e che sono esposti a continui rumori di diverso genere e non riescono ad adattarsi. Questo causa anche uno stress in nei cani nelle abitazioni vicine che abbaiano in risposta senza però conoscere e quindi capire il motivo di tanta agitazione. L’abbaio è spesso un comportamento stereotipato di cani sottoposti a maggiori stress come per esempio i cani in canile che abbaiano in contemporanea appena inizia uno. Questo crea un circolo vizioso in cui un rumore fa scattare l’allarme, un cane abbaia e tutti i cani vicini partono in risposta andando avanti a lungo.

I cani in canile sono meno esposti a rumori antropici, il che vuol dire che sono meno esposti a esperienze negative, ma dall’altra parte avranno meno facilità di adattamento una volta adottati. Durante il loro soggiorno in canile vengono quindi fatti programmi di rieducazione per abituarli a diversi ambienti che potrebbero incontrare e quindi rendendo più facile una loro adozione. Per un cane nato o vissuto per la maggior parte in canile un minimo rumore può essere un grande ostacolo. Durante la riabilitazione i cani vengono esposti a diversi oggetti, terreni partendo dai più semplici come la presenza di sedie fino ad arrivare all’automobile prima ferma poi in movimento.

Per cani meno spaventati si inizia a portarli fuori per esempio in parchi dove i rumori delle città sono mascherati e quindi meno pericolosi. Man mano aumenta il grado di difficoltà arrivando a capire qual è il livello di stress acustico che ogni individuo può tollerare.

Per aiutarli bisogna creare fin da subito esperienze conoscitive in modo positivo. Per esempio la macchina non deve essere solo una cosa brutta che mi porta dal veterinario, ma anche una cosa che anche se mi spaventa poi mi porta in posti divertenti come un parco.

Controllare sempre le reazioni a rumori diversi e non forzare troppo l’esposizione, un cane che ha paura degli spari non si abituerà sentendoli di continuo. Cercare sempre di tutelarli in presenza di fonti di stress dando conforto quando ci viene chiesto. Alcuni cani in momenti di paura preferiscono nascondersi, altri preferiscono il nostro supporto con qualche carezza o semplicemente la nostra presenza.

Permettere loro di avere un luogo dove sentirsi sicuri e protetti sia in casa che fuori.

Ora passiamo brevemente a parlare di comunicazione canina in ambiente urbano.

La comunicazione canina avviene in modo diverso da quello che avviene tra noi umani, soprattutto in termini di spazi e tempi. I cani hanno bisogno di spazio per comunicare, infatti iniziano a scambiarsi informazioni anche da molti metri di distanza per poi decidere se avvicinarsi o meno. Il tempo poi per mettere in atto tutti i comportamenti necessari per una giusta comunicazione e comprensione dell’altro individuo sono molto più lunghi rispetto ai nostri. Due cani che si incontrano iniziano a studiarsi da lontano scambiandosi informazioni sul proprio genere, età, status, salute e molto altro.

Spesso i cani in città sono al guinzaglio e forzati a interagire o no a seconda del volere del proprietario. Oppure vengono messi a socializzare in aree cani spesso piccole e sovraffollate dove solo alcuni cani stanno veramente bene.

Quindi alcune veloci regole sono il non far incontrare cani al guinzaglio in quanto vengono a meno tutte una serie di comportamenti necessari alla giusta socializzazione.

Non forzare il proprio cane a socializzare e cercare di vedere se in quel momento si sta veramente divertendo.

 

Dogsitter petsitter milano
La mia cagnolina Charlie

 

 

 

 

 

Apertura attività al campo

Eccoci qua con l’inizio delle attività al nostro campo ad Abbiategrasso (MI).

Il 30 ottobre ci sarà la prima giornata di lavoro di gruppo, si farà un’introduzione all’apprendimento/tricks e mobility con una parte teorica e una parte pratica dove potrete esercitarvi col vostro amico peloso e imparare a divertirvi imparando.

Il campo è ad Abbiategrasso in strada Prabalò n. 10 la giornata inzierà alle 9.00 e a seconda del numero di iscritta verrà organizzata in modo che ogni coppia proprietario-cane abbia almeno una sessione di lavoro. Il costo è di 20€ a cane.logo_trasp

Portarsi dietro i bocconi per i cani e acqua.

Si prega di confermare la presenza entro lunedi 24 ottobre.

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