Author: Marta Treves

apprendimento: cos’è e cosa serve?

Cos’è:

I cani hanno bisogno di sviluppare quattro tipi di competenze nonostante spesso si guardi solo i lati fisici e sociali. Guardiamo le quattro competenze:

fisiche come mangiare, muoversi, dormire. Questi bisogni sono i più essenziali, e quindi vengono praticamente sempre rispettati. Nell’ambito nell’apprendimento al cane viene data la possibilità di conoscere meglio il proprio corpo e come usarlo per muoversi nello spazio. Molti cani, per esempio, non sono a conoscenza della parte posteriore del loro corpo. Facendoli toccare oggetti col le zampe posteriori può renderli più consci di avere una parte posteriore e quindi controllarla meglio. Questo aspetto è molto utile nel cuccioli in fase di crescita oppure nei cani con problemi fisici. Inoltre può aumentare la nostra conoscenza su come si muovono i cani e quindi trovare il modo di aiutarli in caso di necessità o imparare a leggere i loro segnali corporei usati per comunicare. Anche il nostro orientamento e uso nel corpo è fondamentale nell’apprendimento in quanto i cani leggono molto la direzione nel corpo per capire cosa devono fare. Decidere che movimenti utilizzare per dare dei segnali è importante per dare informazioni chiare.

sociali: interagire con individui sia interspecifici sia intraspecifici, in quanto fin da cucciolo è importante che i cani, conoscano il mondo dove andranno a vivere. I cani hanno bisogno di una famiglia dove sentirsi sicuri ed accolti, ma anche di sapere come muoversi nel mondo esterno. Nell’apprendimento la relazione più importante è quella col proprietario che infatti viene sviluppata molto durante le sessioni. Durante le sessioni si innesca una relazione basata sulla fiducia reciproca. Infatti l’apprendimento può aiutare i cani a fidarsi del proprietario a tal punto di fare cose che prima risultavano negative e incutevano un certo livello di timore. Cane e proprietario si uniscono nella ricerca di cose divertenti da fare in modo da innescare un gioco divertente per entrambi. Un altro aspetto è quello di rispettare i tempi e le richieste di entrambi, non chiedo ad un cane di fare qualcosa se in quel momento per esempio c’è qualcosa che lo preoccupa o interessa di più. Infatti l’apprendimento non è imparare un comportamento, ma è creare un momento divertente dove la principale caratteristica e creare una sintonizzazione tra cane e proprietario. Un altro aspetto dell’apprendimento e l’aiutare cani diffidenti verso le persone o oggetti. Infatti molti cani col tempo e la pazienza giusta possono decidere di avvicinarsi sempre di più pur di ricevere un boccone. Da qua la strada per il divertimento sarà più facile grazie alla totale scelta del cane che è libero di andare via o rimanere infatti si associa qualcosa di positivo a qualcosa che prima era, per il cane negativo.

-mentali saper crescere come individuo con le proprie caratteristiche che rispecchiano l’individualità di quel cane in diverse situazioni. Questo aspetto è meno visto dai proprietari, ma fin da cucciolo il cane deve poter sviluppare anche le proprie competenze mentali. Nell’apprendimento si può vedere come man mano che si va avanti il cane usa sempre di più questo aspetto per capire al meglio come arrivare prima al rinforzo. Infatti l’attività mentale del cane è talmente alta che le energie usate superano alla lunga quelle usate per un’ora di corsa nei boschi. Questo non vuole dire che dobbiamo fare solo apprendimento per farli stancare, ma far usare al meglio la mente ai cani li aiuta a ragionare e trovare le migliori soluzioni. Infatti un cane con competenze mentali sviluppate sarà poi in grado di usare le cose acquisite durante le sessioni anche nella vita quotidiana. Inoltre, l’apprendimento è comunque un modo di divertirsi e far allenare il cane in momenti in cui non si può uscire.

Emotive- la necessità di saper gestire le proprie emozioni in vari momenti della vita. Fin da cucciolo il cane è alle prese con le emozioni create dalle diverse situazioni in cui si trova. Durante l’apprendimento il cane manifesterà diverse emozioni come per esempio sentirsi frustrato per aver sbagliato o eccitato all’idea di ricevere un boccone. Il saper usare al meglio queste emozioni lo aiuterà poi nella relazione con altri individui. Un esempio è la gestione dell’eccitamento che può essere visto come positivo, ma se esagerato può creare problemi. Infatti cuccioli troppo irruenti possono diventare adulti pesanti da gestire nelle socializzazioni e quindi aver poi difficoltà nell’interagire con altri cani o persone. Cani in preda alle proprie emozioni possono diventare un problema per se stessi e gli altri in quando sono ingestibili. Nell’apprendimento nulla è statico e usare le emozioni, imparando a leggerle aiuta a migliorare le competenze proprie e del cane. È anche importante sincronizzare le proprie emozioni a quelle del cane che percepisce il nostro stato d’animo in ogni momento. Per lavorare bene bisogna volerlo ed essere nello stato mentale giusto per farlo, se siamo distratti, arrabbiato o stanchi avremo diversi risultati. Riconoscere le emozioni del proprio cane non è difficile basta veramente una minima conoscenza del cane.

In conclusione l’apprendimento è dare al cane competenze da sviluppare associando qualcosa di positivo e un rinforzo. Questo sviluppando anche la relazione col proprietario e conoscere l’ambiente esterno per poter sapersi gestire al meglio. Il cane impara a collaborare con noi in assenza di conflitti e migliorare la relazione con le persone. Inoltre l’apprendimento può essere utile per insegnare l’autocontrollo e la giusta gestione del cane da parte delle persone.

Tipi di apprendimento:

Ci sono due tipi di apprendimento:

stimolo: dove all’inizio creo io un comportamento inducendolo ed il cane segue, all’inizio uso un boccone poi solo il segnale. È importante che il cane riesca a staccarsi dal cibo, in quanto il comportamento delle essere visto come una cosa divertente che verrà poi premiata.

Modellamento classico:  un cui creo un’associazione temporale tra eventi. Il cane fa un comportamento corretto e io lo associo al premio, man mano il cane saprà quale comportamento sarà utile per ricevere il rinforzo. Ci sono due diversi tipi di modellamento, quello classico e quello operante in cui c’è la presenza del clicker. L’importante è la corretta gestione del tempo e delle informazioni che vengono selezionate.

Nel cuccioli l’apprendimento può essere fatto in stimolo dai due mesi, mentre l’operante dopo i sette mesi in quanto è molto alto lo stato emotivo richiesto.

Introdurre i segnali:

Quando il comportamento è ormai stato acquisito dal cane che lo esibirà in totale sicurezza si può introdurre un segnale, visivo, acustico o fisico (anche olfattivi come nell’agility). Nel momento in cui il cane mostra un’intenzione a fare quel comportamento introduco un segnale. Bisogna stare attenti anche ai movimenti che si fanno durante l’apprendimento infatti un leggero movimento corporeo può diventare un segnale. I cani sono molto bravi e veloci a leggere il nostro corpo ed è facile associare un movimento ad una richiesta. Un comportamento può avere diversi tipi di segnale, l’importante è usare sempre gli stessi. Se si vuole cambiare tipo di segnale si da quello vecchio, e poi quello nuovo in modo da cancellare poi quello vecchio.

Il clicker:

il clicker è uno strumento che si può usare nell’apprendimento come aiuto in più, infatti il metodo è sempre quello del rinforzo positivo. Ma durante la sessione di lavoro non cambierà il nostro metodo, infatti possiamo usare gli stessi movimenti, emozioni che usiamo senza clicker. Invece è uno strumento di precisione, aiuta il cane a concentrarsi meglio sul comportamento e aiuta noi a dare informazioni più precise. Il click va fatto nel momento del comportamento mentre magari la nostra voce arriva dopo e con le sbagliate emozioni. Durante una sessione il lavoro è diviso in tre parti comportamento-click.rinforzo, il clicker aiuta il cane a dare più importanza alla prima metà che alla seconda in modo da staccare la testa dal cibo. Infatti è importante che il clicker non venga associato al cibo, ma al comportamento. Infatti mentre tra il comportamento e il click non ci deve essere un tempo lungo tra il click e il rinforzo può succedere di tutto. Il clicker è quindi uno strumento in più per dare informazioni più dettagliate al cane e anche a noi.

 

 

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educazione: cosa serve?

Al giorno d’oggi si parla molto di educazione cinofila, ma esattamente cosa vuol dire educare un cane? E a cosa serve iniziare un percorso educativo?

Parte dell’educazione e far in modo che i proprietari imparino a far si che bisogni primari del cane come: mangiare, svagarsi e socializzare siano soddisfatti al meglio.

L’educazione di base include la gestione al guinzaglio, imparare a giocare in modo corretto, socializzare con i propri simili  e non,  il richiamo e qualsiasi aspetto della vita quotidiana. A seconda delle esigenze del proprietario e del cane si fanno esercizi per migliorare la relazione tra i due. Infatti l’aspetto fondamentale dell’educazione è quello di creare un rapporto tra cane e proprietario basato sulla fiducia e il rispetto reciproco. L’educatore da strumenti ad entrambi per far si che il cane venga capito appieno nei suoi bisogni dal proprietario e quest’ultimo possa dare le giuste informazioni al cane .  Durante le sessioni di lavoro l’educatore mostra quali sono i migliori approcci per far si che il cane segua gli esercizi divertendosi ed imparando.  Questo viene fatto con dimostrazioni pratiche di quello che poi succede nella vita reale. Il proprietario acquisisce cosi la totale consapevolezza di cosa il cane ha bisogno in quel momento e avrà tutti gli strumenti per far in modo che il cane lo segua.

Per creare la giusta relazione e non far insorgere problemi futuri sarebbe consigliato che un educatore entri nella vita del cane nel momento in cui esso entra in famiglia. Infatti se si inizia subito si evita di usare metodi che potrebbero portare all’insorgenza problemi come l’aggressività dovuti a sbagliate decisioni prese. Per esempio la forzata socializzazione con altri cani può far insorgere un’intolleranza verso i cani. Inoltre le sessioni di educazione includono anche fasi di apprendimento dove vengono dati gli strumenti per insegnare al cane dei comportamenti, come toccare un oggetto o fare una determinata posizione. L’apprendimento serve anche per aumentare la conoscenza dei cani sul proprio corpo per imparare a usare al meglio le proprie capacità fisiche. In più sono momenti di divertimento per entrambi, proprietario e cane in quanto ci si può sbizzarrire facendo fare al cane molti movimenti ed esercizi migliorando la relazione con lui in quanto molto è basato sulla fiducia reciproca.

Oltre a questi aspetti l’educazione può spingersi anche nell’assistenza verso determinati sport o attività cinofile come la ricerca e l’obedience. Infatti seppur di solito si pensa all’educazione come far stare seduto il cane, o far in modo che risponda al richiamo dietro c’è molto di più. Se la relazione con cane è basata anche sulla fiducia e il divertimento sarà piu facile essere visti dal cane come una persona di cui fidarsi appieno. Capire le necessità di un cane e poterle soddisfare al meglio sono la via principale per far si di avere un vero amico al fianco. Grazie ai percorsi educativi il cane sarà in grado di seguirci anche nelle condizioni più difficili e nei momenti di maggior bisogno. Questo percorso è importante per entrambi e si può fare grazie al lavoro di educatori.

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Io e Charlie: l’inizio di una vita, superando gli ostacoli insieme.

Le nostre strade si sono incrociate varie volte da quando Charlie è stata presa dal canile da cucciola nel 2009. Quando aveva circa due anni abbiamo deciso di prenderla a vivere nella nostra casa in campagna pensando che dopo una vita piena di trambusti potesse essere un posto tranquillo, dove avrebbe potuto godere della compagnia di altri animali (cani, gatti e galline) e di una famiglia umana.

Per tre anni Charlie ha vissuto, o meglio cercato di vivere in quella casa dove probabilmente veniva poco capita e tutelata. Spesso scappava come per farci capire che era a disagio, ma nessuno, me inclusa era in grado di vedere quello che ci stava dicendo. Insomma quella casa seppur bella, piena di prati dove correre in compagnia di altri cani, non era il suo posto.

L’anno scorso ho deciso di iniziare a studiare per diventare educatrice cinofila, e mi serviva un compagno a quattro zampe per condividere questa strada. J, il cane di famiglia, ormai dodicenne era troppo vecchio e acciaccato per seguirmi nei viaggi e durante le trasferte per corsi e seminari. Così ho deciso di provare con Charlie, di provare a capirla per aiutarla a vivere in modo più sereno e darle un’altra chance.

Fin dal primo momento mi ha stupito, si è adatta subito alla vita in città, al guinzaglio e agli spazi ristretti di un appartamento a Milano.  Abbiamo Iniziamo a conoscerci e da subito ho notato in lei una grande voglia di riprovarci ancora per avere una vita più serena. Al corso istruttori presso la scuola Gentle Team capisco cosa vuol dire veramente ascoltare il proprio cane e costruire una vera e propria relazione.

Il corso mi ha permesso di vedere Charlie come un individuo con una sua personalità da accettare e con cui convivere nel modo più positivo possibile. Lei è un cane fobico, ha paura dei rumori forti (dal temporale al rumore di una pentola in cucina), è diffidente nei confronti delle persone e dei cani. Lavorando sulla nostra relazione, grazie all’apprendimento e alla costruzione di un legame sono riuscita a darle fiducia. Ascoltandola nei suoi momenti di paura sono riuscita a darle il sostegno giusto in modo che si fidasse di me. Ovviamente non posso cambiarla in tutto; la paura dei temporali per esempio ce l’avrà sempre, ma standole accanto in quei momenti di terrore le do sostegno. Sembrano cose banali, ma all’inizio lei fuggiva anche da me come a dirmi: ”tu non sai difendermi”, mentre ora al minimo disagio viene a chiedermi aiuto. Quando andiamo in giro e ci sono cani che la spaventano li fermo e lei ormai sa che se si mette vicino a me nessuno le farà del male.

Nel rapporto con le persone mi è ancora un po’ difficile capirla a volte, ma appena vedo il suo sguardo preoccupato le do sostegno e sa che siamo in due ad affrontare la situazione. Una frase di Alexa Capra fondatrice della scuola Gentle Team mi ha molto colpito e aiutato ad affrontare le situazioni: ”Affrontare il problema fuori da problema”. Charlie è un cane che per cinque anni ne ha vissute tante, alcune sue ansie e stati d’animo saranno irrisolvibili, ma lavorando sulla fiducia e modificando le esperienze negative in qualcosa di positivo so che si può fare molto. Ora so cosa la mette a disagio e cosa le serve per stare meglio nonostante il mondo sia ancora pieno di pericoli e mostri.

Durante il corso mi sono anche resa conto di quanto potesse essere difficile vivere e lavorare con un cane come lei. Per esempio il fatto di non poter usare un clicker (strumento usato per lavorare in apprendimento) per la sua paura dei rumori, mi ha subito messo a disagio e all’inizio Charlie mi ha deluso. Ma come sempre abbiamo trovato la soluzione, quella di lavorare con uno stimolo, che è più lungo e complicato, ma ci si diverte allo stesso modo. L’espressione di quel muso quando capisce cosa deve fare ripaga le lunghe ore passate a lavorarci su. Questa esperienza mi ha permesso di avere fiducia in noi due, e visto i risultati direi che c’è sempre un modo per risolvere le situazioni anche senza risolvere il problema di fondo.

Con lei sono riuscita a ripartire da zero, non l’ho cambiata, ma ci aiutiamo a vicenda per trovare la strada migliore per imparare. Anche solo essere riuscita a far in modo di giocare con dei legnetti trovati in giro è un passo avanti verso quello che una volta per lei era solo un oggetto pericoloso usato per darle dolore è un grosso traguardo. Il fatto che mi segua ovunque dandomi fiducia nonostante sotto sotto sia ancora diffidente è per me un grande onore. Non avrò un cane facile, educato o sereno, ma ho accanto una compagna che mi mette ogni giorno alla prova nel testare la fiducia nella nostra relazione.

Ora dopo quasi un anno di vita insieme continuiamo a lavorare dandoci fiducia a vicenda e riusciamo a condividere tutto. Insieme siamo pronte per iniziare il secondo livello del corso istruttori e far vedere come anche con un cane fobico e problematico si può fare molto basta solo ascoltarsi e capire i problemi trovando la soluzione migliore per affrontarli.

 

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libri sul cane e l’educazione

Con l’estate che arriva si ha piu tempo libero, ecco qua qualche libro consigliato per aumentare la nostra conoscenza sulla cinofilia o per divertirsi con i nostri amici pelosi anche nelle ore piu calde. Personalmente li ho trovati molto interessati, ognuno per  un argomento in particolare o anche solo per vedere vari aspetti sulla nostra relazione con il cane. Alcuni sono un po piu scientifici altri piu romanzati, ma ognuno da qualcosa in piu per conoscere meglio i cani grazie alle conoscenze di diversi espeti italiani e nonletture sull'educazione cinofila.

-Angelo Vaira “dritto al cuore del tuo cane” come conoscerlo, educarlo e costruire con lui una relazione perfetta.

-Alexa Capra “La comunicazione del cane” come interpretare segnali, comportamenti e interazioni.

-Alexa Capra “Cambia la tua mente”

-R0berto Marchesini “Il galateo per i cane” manuale di educazione sociale per una buona convivenza.

-Simone Dalla Valle “Un cane per amico” se lo conosci (e lo ami) lo educhi.

-Martina Nagel, Clarissa V. Reinhardt “Lo stress nel cane”.

Barru Eaton “Dominanza: realtà o mito?”.

-Turid Rugaas “l’abbaio, il suono di un linguaggio”; “L’intesa con il cane: i segnali calmanti”; “Aiuto, il mio cane tira!”.

-Anne Lill Kvam ” Il fiuto del cane tra gioco e lavoro”.

Se volete consigli su un libro in particolare non esitate a scrivermi, buona lettura.

sessione di apprendimento

Dopo sei mesi di vita con Charlie, lavorando sulla nostra relazione in tutti gli aspetti che ne fanno parte ecco un esempio di cosa può essere una sezione di apprendimento. Il video è stato fatto durante una sessione di apprendimento con vari esercizi,  in alcuni si vede una maggiore fiducia da parte del cane in altri un po di tensione dovuta ai movimenti di oggetti e della persona. Questi esercizi sono utili, se fatti nel modo giusto e su misura per ogni individuo, per rafforzare il rapporto tra cane e proprietario. Inoltre il cane migliora le sua capacità fisiche, emotive, sociali e mentali. Questo video è un esempio di lavoro breve e facile da fare quando si vuole migliorare la vita dei nostri amici o semplicemente divertirsi un po con loro.

I cane e l’estate

estate da caniEcco delle piccole regole da seguire per godersi al meglio l’estate con i nostri amici a quattro zampe:

1. Evitate di fare passeggiate nelle ore più calde della giornata, magari uscendo di più nelle prime ore del mattino e la sera. Se è necessario uscire durante gli orari caldi fate giri brevi evitando l’esposizione prolungata al sole e dove possibile andare in spazi verdi.Evitate di passare sull’asfalto esposto al sole in quanto la temperatura percepita dalle zampe dei cani è molto più elevata rispetto a quella che sentiamo noi.

2.  Se il cane viene lasciato solo in casa o in giardino fate in modo che ci sia sempre movimento di aria e ambienti non esposti alla diretta radiazione solare. Non lasciate i cani chiusi in macchina, nel caso di bisogno lasciarli per tempi molto brevi , con i finestrini aperti e la macchina posizionata all’ombra.

3. Tenete sempre dell’ acqua fresca a portata di mano, sia in casa che fuori durante le passeggiate lunghe o nei viaggi.

4. Come succede anche a noi i bisogni fisiologici cambiano, si dorme di più, e si mangia di meno, è normale vedere una riduzione della fame che non va sforzata. Inoltre, evitate di fare attività lunghe e stancanti, soprattutto se vedete segni di stanchezza da parte del cane.

5. D’estate ci sono maggiori rischi di incontrare parassiti perciò bisogna applicare sempre antiparassitari contro pulci e zecche. Inoltre vanni fatti vaccini e controlli per alcune malattie come la filariosi che viene trasmessa tramite una specie di zanzara in alcune zone d’Italia. Chiedere consigli al vostro veterinario per evitare l’esposizione del cane soprattutto se si viaggia in zone a rischio.

6. Non tosate il pelo a zero, in quanto esso serve sia come isolante termico che come protezione contro i raggi solari. Infatti la tosatura può aumentare il rischio di bruciature ed infezioni cutanee. Per i cani con pelo lungo o folto si può tagliare o sfoltire soprattutto il sottopelo.

7. Quando viaggiate controllate sempre le regole delle diverse compagnie di trasporto, le leggi dei diversi paesi per l’ingresso di animali stranieri e avere sempre a portata di mano il libretto sanitario del cane. Inoltre, informatevi in tempo sulle diverse modalità e richieste da parte delle località di villeggiatura per evitare stress e disguidi.

8. Se lasciate il vostro amico in pensione controllate l’ambiente, andate a conoscere le persone che si occuperanno di lui magari facendo delle visite prima della partenza. Se il cane ha particolari bisogni avvertite sempre prima e date tutte le informazioni necessarie.

9. Se andata al mare, fate fare i bagni al vostro amico se sono di suo gradimento, ma se fa bagni lunghi e frequenti sciacquatelo con dell’acqua dolce. Infatti il sale può servire come antiparassitario, ma se troppo non permette la giusta termoregolazione e causa prurito ed eritemi.

10. Attenti ai colpi di calore e ai segnali che potrebbero esserne un’inizio tipo ansimare a lungo e pesantemente, vomito e svenimenti. Alcune razze canine sono più a rischio quindi è bene controllare sempre variazioni inusuali fisiologiche e comportamentali.

Queste regole sono le più essenziali e valgono anche per altri animali come per i gatti.

 

 

 

Il Gentle Team

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La scuola del Gentle Team (link al sito) permette la creazione di una relazione tra uomo e cane basata sulla comunicazione e la comprensione dei bisogni di entrambi.

Il cane è libero di mostrare i propri bisogni e di sviluppare le competenze fisiche, mentali, emotive e sociali in base alla sua personalità come individuo e alle caratteristiche di razza e specie.

Il benessere del cane è sempre il punto da cui partire e da mantenere per tutta la durata della sua vita e all’interno del contesto famigliare in cui si trova.

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